mercoledì 5 agosto 2009

Mr. IKeA - Parte I

Anni fa scrissi un soggetto rifiutato da qualsiasi major cinematografica. Una coerenza commovente, ma inferiore comunque alla mia spiccata vocazione per l'insuccesso.

Mr. IKeA

Il futuro prossimo, come tutti noi non lo immaginiamo, è grottesco, kafkiano, fantasmagorico, con una religiosa devozione al musical e governato dalle multinazionali che dettano vertiginosi ritmi lavorativi e concedono dai 93 ai 327 minuti di riposo; mettersi a sedere non è solo vietato ma è un reato capitale per il 90% della popolazione, mentre sedie e poltrone sono un privilegio concesso solo al restante 13% della classe dirigente. Se avete da obiettare che il computo totale sia pari al 103%, non proseguite oltre. Soffrirete di meno.
Mike lavora all’IKeA, all’I.S.C., per la precisione, il reparto "Imballaggio e Spedizione Cose". È un cinico raffinato di poche parole e non ha amici, se è per quello, a eccezione di Pablo, un collega, un tipo un po’ "eccentrico", come direbbe lui, ma in fondo simpatico. Ci lavora da 15 anni, da quando è arrivato con il ritmo nel sangue nella Grande Città, quel tanto da trasformare le sue speranze artistiche in velleità, delusioni e utopie. Da allora detesta i musical, specialmente quelli classici che odia quasi quanto quelli aziendali ai quali è costretto a partecipare, come tutti, con cadenza semestrale. È proprio durante uno di questi "reclutamenti" a cui viene sottoposto durante l’incessante ritualità lavorativa che Mike, semplicemente, parte di testa. Un tipo tranquillo, ovviamente, ma che quel giorno, forse per il caldo, forse per la snervante reiterazione di "Singin' in the rain" in filodiffusione (che preannuncia sempre in modo grottesco l’arrivo di un superiore), si trova coinvolto nell’omicidio-slapstick del suo capo, spinto involontariamente con un gesto di stizza nei macchinari, mentre come al suo solito si muoveva a passi di danza, e che si ritrova "chaplinianamente" intrappolato negli ingranaggi che lo impacchettano e spediscono all’obitorio con l’elegante commento musicale di Gene Kelly.

I'm singin' in the rain
Just singin' in the rain
What a glorious feeling
I'm happy again
I'm laughing at clouds
So dark up above
The sun's in my heart
And I'm ready for love

Mike, suo malgrado, deve fuggire...

Nessun commento:

Posta un commento